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ASSEMBLEA PUBBLICA ALLA SALA CHIAMATA 27-4-012

Quanto accaduto domenica non era premeditato, non vi erano volti travisati, non vi è stato nessun danneggiamento, non vi è stata violenza alcuna su chicchessia, non è stato chiesta alcuna sospensione della partita, non sono stati minacciati i giocatori.

A questi è stato chiesto di togliersi la maglietta, è intervenuto il presidente del Genoa, sceso appositamente dalla tribuna ed ha chiesto pure lui ai giocatori di togliersi le maglie; su questo punto vi sono delle immagini di Sky e le dichiarazioni delle Forze dell’Ordine, le quali si sono certamente comportate più dignitosamente e correttamente del signor Preziosi.

L’azione è stata proposta innanzi alla indecorosa partita disputata dal Genoa, era una partita importante al fine di rimediare una classifica ampiamente deficitaria, una squadra senza capo e senza coda, priva di mordente e dignità.

La squadra definita dal presidente il miglior Genoa da lui allestito.

Le dichiarazioni del signor Preziosi sono state le più ignobili rilasciate da un presidente, nemmeno Fossati e Spinelli che hanno subito contestazioni ben più decise e per molto meno di quanto da lui combinato, hanno mai augurato la galera al prossimo e mai dato dei delinquenti ai tifosi.

Il signor Preziosi non ha una passato immacolato, anzi, i suoi precedenti sono noti e certe sue dichiarazioni sono volte ad infangare i tifosi e cercare la rissa.

Evidentemente il presidente voleva arrivare ad un certo punto, avrà il suo interesse.

Abbiamo in passato chiesto alla squadra impegno e vigore, non abbiamo avuto alcune riscontro.

La visita a Pegli non ha avuto complicità e non vi è stata violenza, a quanto pare a qualcuno piace contar balle.

Il signor Preziosi ha da un po’ di tempo preso gusto ad insultare i tifosi, prima lamentandosi del numero degli abbonamenti che sono tra i più cari d’Italia, poi del fatto che innanzi a prestazione indecenti i giocatori siano stati biasimati, rispondiamo che se lui si lamenta dei fischi durante la partita, noi ci lamentiamo della partita durante i fischi.

Noi abbiamo sempre sostenuto la squadra, la squadra non ha certo ripagato il nostro affetto ed ha offerto prestazioni vergognose.

Domenica in un tempo hanno subito tre goal in un tempo e viene fatto passare da certi media come una sconfitta dovuta alla nostra sacrosanta protesta.

Il presidente ha spesso parlato di un progetto, a distanza di anni non è ancora ben chiaro quale esso sia.

Sembra sia quello di mettere in mostra molti giocatori per poi mercanteggiare e fare e disfare rose.

I giocatori arrivano e partono come fossero in un terminal, alcuni vengono trattati per conto di altre squadre, molti appena giungono hanno il cartellino “vendesi”.

Il mercato è sempre aperto, il signor Preziosi ha spesso paralato apertamente di trattative e criticato apertamente alcuni giocatori.

In questi ultimi anni il campionato terminava con freno a mano tirato, la Europa League non interessava perché non rendeva, la Coppa Italia è stata sistematicamente trascurata.

Quest’anno le cosa sono andate anche in modo peggiore, la classifica traballa e occorre fare punti.

I migliori vengono sempre ceduti a richiesta del primo acquirente, non sembra ci siano differenze con i predecessori.

La minor partecipazione dei tifosi è evidente, mortificati dal turbinio di giocatori spesso di non eccelso valore tecnico; i calciatori per contro sapendo di poter traslocare alla prima occasione non si affezionano, per quanto questo termine sia inadatto ad essi, alla maglia.

Nessuno di noi pensa a traguardi non raggiungibili per una squadra che non sia una delle solite, ma a traguardi possibili per una squadra come il Genoa.

Riteniamo che un progetto serio, non uno specchietto per allodole, dovrebbe contemplare la permanenza dei migliori per qualche anno, la qualificazione alla competizione europea sebbene minore come un beneficio ed una considerazione ben diversa per la coppa nazionale.

I giovani della primavere che possono essere presentati sul palcoscenico della serie maggiore dovrebbero vestire la maglia del Genoa, non quella rossonera.

Il suo fare il procuratore itinerante, il piazzista di cartellini a Milano ora su una sponda dei Navigli, ora sull’altra, il rinunciare ad una qualsiasi ambizione che non sia la plusvalenza, si addicono ad altro che al presidente del Genoa.

Questo è il punto d’inizio, non intendiamo cedere, non intendiamo farci criminalizzare per coprire una gestione deficitaria.

Rigettiamo il suo tentativo di distogliere l’attenzione dalla decadenza di questi ultimi anni, un suo predecessore che raggiunse il quarto posto da lei deriso ed una semifinale di Coppa Uefa, aspetto almeno un poco a smantellare la squadra; lei fece ritrarre la sua faccia sul cartone arrivando quinto ed i più validi andarono via ancor prima di cominciare.

Lei con la sua intervista ha voluto a ribaltare i fatti: la squadra perdeva ignominiosamente la contestazione è stata la conseguenza della sconfitta e non la causa.

Nel tentare di criminalizzare una parte della tifoseria che non ambisce al ruolo paggetto per compiacerla non è andato per il sottile, inventandosi i traumi dei bambini che dovevano scappare e gli avvertimenti, come usa dalle sue parti, per il futuro.

Non pensi di scaricare sulla nostre spalle i suoi errori, tentando di creare un capro espiatorio, non le diremo vattene e non le daremo alibi.

Non siamo sciocchi, i presidenti delle squadre di calcio lasciano quando conviene, non quando i tifosi li mandano a fare in culo.

È comodo dire non posso realizzare il progetto perché ci sono i soliti cento.

lei ha voluto fare il presidente del Genoa, lo faccia e lo faccia nel modo migliore per il Genoa e si scusi per aver dato delinquente, lei con il suo passato, a chi era genoano quando lei il Genoa manco sapeva cosa fosse. 

5 R ; Old Block ; Gav ; Brigata Speloncia; Figgi do Zena; Sette Settembre ; Gir.